Pensi sia salutare ...invece sbagli
- dott.ssa Mara Salviato
- 7 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
... centrifugati, estratti e smoothie, quando la frutta liquida diventa un falso amico del benessere

Da anni vengono considerati sinonimo di salute, energia e leggerezza. Ma gli smoothie e gli estratti — anche quelli preparati in casa — sono davvero così benefici per l’organismo?
La ricerca scientifica ci invita a guardare più da vicino cosa accade quando trasformiamo la frutta in bevanda.
Cosa cambia quando la frutta diventa liquida
Quando frulliamo o centrifughiamo, rompiamo le cellule vegetali e liberiamo gli zuccheri naturalmente presenti.
Senza la struttura fibrosa del frutto intero, questi zuccheri vengono assorbiti molto più rapidamente, con un impatto immediato sulla glicemia.
Gli studi clinici più recenti mostrano che anche i succhi naturali determinano una risposta glicemica più elevata rispetto al consumo di frutta intera.
La differenza non sta solo nella quantità, ma nella forma in cui il nostro corpo riceve i nutrienti.
Fibre, l’anello che si spezza
La fibra non è solo un “riempitivo”.
È ciò che rallenta l’assorbimento degli zuccheri, nutre il microbiota intestinale e contribuisce alla produzione di composti antinfiammatori.
Eliminandola o danneggiandola con la frullatura, riduciamo la capacità della frutta di dialogare in modo equilibrato con il nostro metabolismo.
Cosa succede nella pratica
Un bicchiere di estratto fresco di frutta dolce può contenere zuccheri equivalenti a tre o quattro frutti interi, ma senza la fibra che ne rallenta l’assorbimento.
Il risultato? Un effetto rapido sulla glicemia, seguito da un calo altrettanto veloce di energia e sensazione di fame precoce.
Lo stesso vale per la frutta consumata da sola, specialmente a stomaco vuoto, se non è “vestita” con una piccola quota proteica o di grassi buoni — come noci, mandorle o semi oleosi — provoca un picco glicemico più alto e transitorio.
Abbinandola, invece, si stabilizza la risposta metabolica e si prolunga la sazietà.
La morale della favola
Gli smoothie e gli estratti non sono “nemici”, ma non sono nemmeno la scorciatoia per la salute che spesso si racconta.
Il corpo non riconosce come uguali un’arancia intera e un bicchiere del suo succo, anche se l’origine è la stessa.
La differenza la fa il modo in cui trattiamo il cibo.
Ogni passaggio che semplifica la masticazione e riduce la fibra, accelera il metabolismo dello zucchero e può alimentare l’infiammazione silenziosa.
La vera scelta salutare resta la più semplice, frutta e verdura intere, masticate, variate e “vestite” nel modo giusto.
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Riferimenti bibliografici
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Carlsen S.E., et al (2025). To smoothie or not to smoothie? A randomised intervention study on the effect of smoothie intake on diet quality and metabolic markers. BMC Nutrition.
Kenneth V., et al (2025). Acute glycaemic response of orange juice consumption with breakfast in individuals with type 2 diabetes: a randomized cross-over trial. Nutrition & Diabetes.
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