Fame nervosa e abbuffate
- dott. Rodolfo Vittori e dott.ssa Mara Salviato
- 26 mar
- Tempo di lettura: 4 min
... comprendere e superare il disturbo

La fame nervosa e le abbuffate rappresentano due manifestazioni comuni di un rapporto disfunzionale con il cibo. Questi comportamenti non sono semplicemente il frutto di una mancanza di volontà, ma derivano da una complessa interazione tra fattori psicologici, emotivi e fisiologici. Comprendere le cause alla base di questi episodi e adottare strategie pratiche per affrontarli rappresenta il primo passo per un cambiamento consapevole e duraturo.
Fame nervosa e abbuffate
La fame nervosa è caratterizzata da un impulso improvviso e incontrollabile di mangiare, spesso scatenato da stress, ansia o noia, piuttosto che da un reale bisogno fisiologico di nutrimento. Si manifesta con il desiderio di cibi altamente calorici e gratificanti, come dolci, snack salati e carboidrati raffinati.
Le abbuffate, invece, sono episodi di ingestione di grandi quantità di cibo in un periodo di tempo limitato, accompagnati da una sensazione di perdita di controllo. A differenza della fame fisiologica, l’abbuffata è spesso seguita da sentimenti di colpa, vergogna e disagio.
Le cause alla base di questo comportamento
Le cause della fame nervosa e delle abbuffate possono essere molteplici e variano da persona a persona. Tra i principali fattori scatenanti troviamo:
Fattori emotivi - Stress, ansia, depressione, solitudine e frustrazione sono tra le emozioni più comuni che portano a mangiare in modo disfunzionale.
Diete rigide e restrizioni eccessive - Un’alimentazione troppo controllata può aumentare il desiderio di cibi proibiti e condurre ad abbuffate compensatorie.
Abitudini apprese - Fin dall’infanzia, molte persone associano il cibo al conforto o alla ricompensa.
Sbilanciamento ormonale - Alterazioni nei livelli di leptina e grelina, gli ormoni che regolano la fame, possono contribuire alla sensazione di appetito incontrollabile.
Scarso ascolto del corpo - La difficoltà a riconoscere i segnali di fame e sazietà porta spesso a mangiare in risposta a fattori esterni piuttosto che a un reale bisogno.
I rischi nel medio e lungo periodo
Se non affrontati, questi comportamenti possono avere conseguenze significative sulla salute fisica e psicologica. A livello fisico, possono portare a obesità, diabete di tipo 2, ipertensione e problemi metabolici. Sul piano psicologico, possono alimentare bassa autostima, senso di colpa e, nei casi più gravi, evolversi in disturbi del comportamento alimentare come il binge eating disorder.
Un percorso per uscire dalla fame nervosa
Superare la fame nervosa e le abbuffate richiede un approccio graduale e privo di giudizio. Ecco alcune strategie pratiche per iniziare:
1. Riconoscere e accettare il problema
Il primo passo è diventare consapevoli dei propri episodi di fame emotiva, senza vergogna o senso di colpa. Annotare i momenti in cui si verificano, le emozioni provate e il contesto aiuta a identificare i fattori scatenanti.
2. Migliorare lo stile di vita
Regolarizzare i pasti mangiare a orari fissi aiuta a stabilizzare i livelli di glicemia nel e a ridurre la vulnerabilità alle abbuffate.
Dormire a sufficienza la mancanza di sonno altera gli ormoni della fame e aumenta il desiderio di cibi compensatori.
Fare attività fisica lo sport aiuta a scaricare lo stress e migliora il rapporto con il proprio corpo.
3. Sviluppare un rapporto più consapevole con il cibo
Mangiare con consapevolezza dedicare tempo ai pasti, senza distrazioni, e ascoltare i segnali di fame e sazietà.
Non etichettare i cibi come "buoni" o "cattivi" ogni alimento ha il suo posto in un'alimentazione equilibrata.
Usare tecniche di rilassamento respirazione profonda, meditazione e mindfulness possono ridurre lo stress e migliorare la regolazione emotiva.
4. Lavorare sulle emozioni
Trovare alternative al cibo attività come scrivere, dipingere o praticare uno sport possono aiutare a gestire le emozioni senza ricorrere al cibo.
Chiedere supporto parlare con uno psicologo o un nutrizionista può essere un passo fondamentale per affrontare il problema in modo strutturato.
5. Modificare il comportamento progressivamente
Il cambiamento deve avvenire senza fretta e senza auto-punizioni. Ogni piccolo passo è un successo e aiuta a costruire un rapporto più sereno con il cibo.
Conclusione
La fame nervosa e le abbuffate non devono essere vissute come una colpa, ma come un segnale che qualcosa nel nostro equilibrio emotivo e alimentare ha bisogno di attenzione. Attraverso un percorso di consapevolezza, strategie pratiche e il supporto adeguato, è possibile sviluppare un rapporto più sano con il cibo e migliorare il proprio benessere generale.
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Riferimenti bibliografici
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Tribole, E., & Resch, E. (2020). Mangiare intuitivo: un approccio anti-dieta rivoluzionario, St. Martin's Griffin.
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