È arrivato settembre ...

... il mese giusto per rimettere in movimento corpo e mente

Come psicologo clinico mi capita spesso di insistere con i miei pazienti sull’importanza di muoversi, di fare sport, di non abbandonare il corpo al divano e alla sedentarietà. Non è un consiglio astratto, perché nasce dalla mia esperienza personale.

Lo sport è sempre stato parte integrante della mia vita, lo è tuttora, e so bene quanto possa fare la differenza non solo sul piano fisico ma soprattutto su quello psicologico. Ho visto su di me e sui miei pazienti che l’attività sportiva è uno strumento potente di equilibrio, un antidepressivo naturale, un’arma contro lo stress e una via per ritrovare fiducia in sé stessi.

Settembre, in questo senso, è il mese perfetto per ricominciare perché porta con sé un’energia particolare. Dopo l’estate, con le sue pause, i viaggi e i ritmi più lenti, arriva il momento del rientro. La scuola riparte, il lavoro torna a pieno regime e le nostre agende si riempiono di impegni. È in questo passaggio che molti sentono nascere dentro di sé il desiderio di rimettersi in gioco. Non a caso, si dice che settembre sia il nuovo gennaio, ma a differenza del primo giorno dell’anno, non ci portiamo dietro i sensi di colpa per i cenoni e i brindisi della pausa natalizia. Arriviamo spesso più leggeri, più riposati e con la voglia di dare una nuova forma alla nostra vita.

La motivazione è l’energia che ci muove

Ogni cambiamento parte da una motivazione. Ma attenzione, perché la motivazione non è un fuoco che arde per sempre, ma una fiamma che va alimentata. Settembre ci regala la scintilla, sta a noi trasformarla in legna che brucia a lungo.

Il segreto è legare la motivazione a un perché profondo. Non basta dirsi “voglio tornare in forma”, ma chiediti invece che cosa significa per te. Forse vuoi avere più energia durante la giornata, forse vuoi ridurre l’ansia che ti accompagna da tempo, o ancora vuoi sentirti più presente con i tuoi figli. Quando la motivazione si collega a un bisogno autentico, allora non diventa solo uno sforzo ma una forma di cura verso sé stessi.

Lo sport come antidepressivo naturale

Centinaia di studi dimostrano che l’attività fisica regolare ha un effetto paragonabile a quello di alcuni farmaci antidepressivi, soprattutto nei casi di ansia lieve e depressione moderata. Muoversi attiva la produzione di endorfine e serotonina, sostanze che migliorano l’umore, riducono lo stress e aiutano a dormire meglio.

In altre parole, allenarsi non significa solo scolpire il corpo, ma significa anche regolare la mente. È una terapia quotidiana che ci aiuta a scaricare tensioni, a ritrovare equilibrio e a trasformare l’energia negativa in movimento positivo.

Piccoli passi, grandi risultati

Uno degli errori più comuni è partire con un entusiasmo smisurato. Ci si iscrive in palestra, piscina, corso di yoga e magari si pensa anche a una maratona. Ma dopo meno di due settimane la stanchezza prende il sopravvento e tutto si spegne. La psicologia ci insegna che il cambiamento duraturo si costruisce con la gradualità.

È meglio iniziare con due uscite brevi a settimana piuttosto che strafare. Non importa se oggi riesci a correre solo alcuni minuti, perché è la ripetizione che fa la differenza, non la quantità. Ogni passo, ogni vasca, ogni pedalata è un mattone che costruisce un’abitudine solida.

La mente funziona per associazioni, perché se ogni volta che ti alleni provi una sensazione di benessere, il cervello comincerà a desiderare quell’esperienza. Lo sport diventa allora non più un dovere, ma un bisogno naturale.

Routine e rituali: il potere della costanza

Per trasformare lo sport in un’abitudine serve inserirlo in una routine. La psicologia comportamentale ci dice che i rituali sono potenti. Se ti alleni sempre alla stessa ora, se prepari la borsa la sera prima, se riduci al minimo gli ostacoli, diventa molto più difficile saltare un allenamento.

Con il tempo, non sarai più una persona che “prova a fare sport”, ma diventerai un runner, un nuotatore, un ciclista. L’identità cambia perché non è più qualcosa che fai, ma è qualcosa che sei. Questo passaggio è fondamentale per la durata.

La forza della socialità

Allenarsi insieme ad altri ha un valore psicologico enorme. La socialità moltiplica la motivazione. Quando sai che un amico ti aspetta, diventa più difficile trovare scuse. Inoltre, condividere fatica e progressi aumenta il senso di appartenenza e riduce la percezione dello sforzo.

La nostra mente è programmata per la cooperazione. Allenarsi in compagnia rende più facile trasformare un impegno in un piacere. Che sia una camminata, una pedalata o un corso in piscina, lo sport diventa anche relazione.

Premiarsi e darsi obiettivi

La psicologia motivazionale insegna che i piccoli rinforzi sono fondamentali. Regalarsi un nuovo paio di scarpe, fissare un obiettivo concreto come una corsa di 5 km o una camminata organizzata, tenere traccia dei progressi, sono tutti modi per nutrire la costanza.

Ogni volta che ti premi, il cervello associa lo sport a un’esperienza gratificante. Così, giorno dopo giorno, costruisci un circolo virtuoso.

Conclusione

Settembre è più di un rientro, ma è un’occasione di rinascita. È il momento perfetto per ascoltare quella spinta che ci invita a rimettere in moto corpo e mente. Con piccoli passi, con la gradualità, con un perché autentico e con il piacere della condivisione, lo sport può diventare il più potente alleato del benessere psicologico.

Non serve inseguire prestazioni da campione, serve solo decidere che la propria salute mentale e fisica meritano spazio nella vita quotidiana e ogni passo, anche il più piccolo, è già un atto di amore verso sé stessi.

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Riferimenti bibliografici

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Vittori R. (2024). Ansia: sconfiggerla e vivere sereni. Edizioni Ducale

WHO (2020). Guidelines on physical activity and sedentary behaviour. World Health Organization.