Stress e ansia al ritorno dalle ferie
- dott. Rodolfo Vittori
- 5 giorni fa
- Tempo di lettura: 4 min
... perché settembre diventa un mese difficile

Il ritorno dalle vacanze rappresenta per molte persone un passaggio complicato. Dopo settimane vissute con ritmi più lenti e con una sensazione di libertà quasi assoluta, rientrare nella vita quotidiana diventa un’esperienza che genera ansia, irritabilità e malessere diffuso.
Durante le ferie si vive come se non ci fosse un domani. Si mangia di più, si spende oltre le proprie possibilità, si fa finta che i problemi possano attendere. Poi, al rientro, la realtà si ripresenta con forza. Le questioni lasciate in sospeso riemergono senza sconti e la sensazione di benessere svanisce rapidamente.
I sintomi del post-vacation blues
Molti descrivono questo periodo come un semplice calo di umore. In realtà per molti diventa un disagio serio che può tradursi in disturbi fisici e psicosomatici. Il corpo reagisce allo stress con segnali chiari. Tachicardia, gastrite, reflusso, mal di testa ricorrenti e insonnia sono campanelli d’allarme frequenti. L’ansia può comparire al mattino, appena suona la sveglia, con quella sensazione di peso sul petto che rende difficile persino alzarsi dal letto.
Dal punto di vista psicologico emergono preoccupazioni costanti, irritabilità, difficoltà di concentrazione. Molti riferiscono di sentirsi svuotati, con la sensazione di non riuscire a recuperare energie. Il cervello si trova a passare in poche ore da una condizione di relativa tranquillità a una piena di stimoli e richieste. Questo passaggio non è indolore e il sistema nervoso reagisce con un aumento del cortisolo, l’ormone dello stress.
L’aspetto economico
Alle difficoltà emotive si aggiungono spesso quelle economiche. Durante le vacanze si tende a spendere oltre le proprie possibilità. Ci si concede viaggi, cene, attività costose. Al rientro il conto si presenta in tutta la sua durezza. Per molte famiglie questo si traduce in ansia legata al lavoro. Ci si rende conto che bisogna impegnarsi di più per colmare i vuoti economici lasciati dalle ferie. Alcuni vivono questo aspetto come un peso opprimente che amplifica la sensazione di non farcela.
Perché settembre pesa più di altri mesi
Nonostante il calendario ufficiale dica che l’anno inizia a gennaio, nella percezione comune il vero inizio è settembre. Da bambini segnava il ritorno a scuola. Da adulti segna il rientro al lavoro e il ripristino delle responsabilità. Questo mese concentra aspettative, nuovi impegni e bilanci economici. Per questo viene vissuto come un vero capodanno emotivo. La pressione aumenta e chi è già fragile emotivamente rischia di trovarsi in grande difficoltà.
Come affrontare questo periodo
Alcune strategie psicologiche possono aiutare a ridurre lo stress del rientro.
1. Concedersi una transizione graduale
Se possibile non rientrare subito a pieno ritmo. Due giorni di pausa a casa per riorganizzare la vita quotidiana riducono l’impatto emotivo del ritorno.
2. Riconoscere i sintomi
Mal di stomaco, tachicardia, insonnia non sono segni da ignorare. Sono messaggi del corpo che indicano un sovraccarico di stress. Dare loro ascolto è un passo fondamentale per intervenire.
3. Gestire le spese con realismo
Pianificare un bilancio dopo le vacanze aiuta a ridurre l’ansia economica. Scrivere entrate e uscite su un foglio o in un’app permette di avere una visione chiara e meno angosciante.
4. Mantenere qualche momento di piacere
Non bisogna chiudere la parentesi di benessere appena finite le ferie. Una passeggiata serale, un caffè con un amico o un piccolo hobby regalano continuità e alleggeriscono la pressione.
5. Imparare a respirare e rallentare
Tecniche semplici di respirazione o di rilassamento possono ridurre tachicardia e tensione muscolare. Bastano dieci minuti al giorno di respiro consapevole per ridare equilibrio al sistema nervoso.
6. Chiedere aiuto se il disagio persiste
Se ansia, insonnia o disturbi psicosomatici durano settimane è importante parlarne con uno psicoterapeuta. Normalizzare il disagio non significa banalizzarlo. Significa riconoscere che il rientro può essere faticoso e che esistono strumenti efficaci per affrontarlo.
Un nuovo inizio possibile
Il rientro dalle vacanze può essere un momento di crisi, ma anche un’occasione di consapevolezza. Accettare che i problemi non scompaiono con il mare o la montagna significa imparare a gestire la vita con maggiore realismo. Settembre non è solo un mese di stress, può diventare anche il punto di partenza per piccoli cambiamenti sostenibili.
Non serve promettere rivoluzioni impossibili. È sufficiente introdurre nuove abitudini che aiutino a mantenere la calma e a dare spazio a ciò che conta davvero. L’anno non inizia a gennaio, inizia ogni volta che decidiamo di prenderci cura di noi stessi.
Se il disagio psicologico al ritorno dalle ferie diventa difficile da superare, non esitare a contattarmi.
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Riferimenti bibliografici
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McEwen, B. S. (2007). Physiology and neurobiology of stress and adaptation. Central role of the brain Physiological Reviews, 87(3), 873–904.
Sonnentag, S., & Fritz, C. (2015). Recovery from job stress. The stressor-detachment model as an integrative framework. Journal of Organizational Behavior, 36(S1), S72–S103.
Taylor, S. E. (2012). Health Psychology. McGraw-Hill Education.
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