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Praticare il silenzio interiore

... e liberare la mente dai pensieri negativi


Al giorno d’oggi, per noi persone abituate ai ritmi frenetici della vita quotidiana, sembra impossibile riuscire a liberare la mente dai pensieri e riuscire a praticare il silenzio interiore.


Da millenni, i popoli orientali hanno sviluppato delle tecniche per praticare il silenzio interiore, che ormai fanno parte della loro cultura , anche se oggi, in molti paesi dell’Asia, i ritmi frenetici della vita sono paragonabili, se non addirittura superiori, a quelli dell’occidente. Per cui dovremmo tutti imparare a rallentare un pochino per migliorare il nostro benessere psicologico e trovare la pace interiore.


Perché è così importante riuscire a praticare il silenzio interiore?


Noi ci lasciamo rapire molto facilmente da mille pensieri e preoccupazioni. La mente è stata programmata nel corso dei milioni di anni di evoluzione, per cercare di proteggerci e di evitarci i pericoli. Per cui qualsiasi cosa che la nostra mente interpreta come un pericolo, ci invia decine se non centinaia di messaggio per farci evitare quello che lei considera rischioso per la nostra vita.


Ma, se nell’epoca preistorica i pericoli erano oggettivi, come l’incontro con un animale feroce, oggi raramente gli eventi che ci fanno preoccupare sono potenzialmente mortali, ma sono molto più continui, anche se di livello più basso. Pensiamo ai litigi con il capoufficio o con i colleghi per problemi legati al lavoro, oppure alle continue pressioni fiscali che prosciugano il nostro conto in banca, o la scadenza della rata del mutuo, o anche, più banalmente, le discussioni con il partner per dove andare in vacanza, o guidare ogni giorno nel traffico cittadino.


Queste situazioni sono alla base di moltissimi disturbi ansiosi ed emozionali e il problema è che ci lasciamo condizionare da questi pensieri continui, che alimentano sentimenti di tristezza o di depressione. Il più delle volte, infatti, non c’è alcun pericolo reale, ma siamo intrappolati dai nostri pensieri negativi e veniamo sopraffatti da essi. Ma noi non siamo i nostri pensieri e nemmeno le nostre emozioni. Sarebbe bene, pertanto, scegliere quali pensieri ascoltare e quali invece mettere da parte. A questo scopo, dobbiamo mettere la giusta distanza dai nostri pensieri e accedere ad una consapevolezza rilassata e non giudicante di quanto accade nella nostra mente.


In questo contesto, per lasciare andare quello che non ci serve, è importante mettere in pausa i pensieri e praticare il silenzio della mente.


A questo punto vi chiederete che cosa bisognerebbe fare per liberare la mente dai pensieri. Una delle vie più praticate è quella della meditazione. Ci sono molte tecniche diverse di meditazione per il silenzio interiore, e direi che non ne esiste una migliore delle altre. Ognuno di noi deve individuare quella più consona a se stesso.


Tutte le tecniche di meditazione hanno una caratteristica in comune, che è quella di concentrarsi su una unica fonte di attenzione. Questo permette di staccarsi dai contenuti della mente, osservandoli passivamente e poi lasciandoli scivolare via, accedendo ad uno stato di coscienza completamente concentrato sul qui e ora.


Le tecniche più conosciute, come la meditazione Vipassana, prevedono di sedersi in silenzio, a occhi chiusi, cercando di osservare il proprio respiro, concentrandosi sull’aria che entra, attraversa naso, trachea, bronchi, riempie i polmoni e poi esce dal percorso inverso, attraverso la bocca.


Ci sono poi altre tecniche di meditazione che utilizzano stimoli concreti, come l’osservazione di una candela accesa in una stanza buia, o stimoli sonori come i gong e le campane tibetane.


Esiste poi la meditazione camminata (alla quale ho dedicato un articolo che trovate qui sotto tra gli articoli collegati), o si può meditare anche facendo le cose più ordinarie, integrando questa pratica nella vita quotidiana, come lavare i piatti, o praticare altre faccende domestiche.


Qualsiasi cosa che ci porti a concentrarci sul qui e ora, ad avere consapevolezza di quello che stiamo facendo, va bene. Insomma, sedersi sotto ad un albero con le gambe incrociate e pronunciano oooommmm ooommm non l’unica via per meditare.


Oltre alla meditazione, esistono altre pratiche che possono aiutarci a raggiungere una certa pace interiore, e sono tutte quelle attività che ci trasportano in uno stato di flow.

Avete mai provato ad essere talmente concentrati nella lettura appassionante di un libro da non ricordarvi della cena? Vi è mai capitato di guardare l’orologio e scoprire che sono passate molte ore, che a voi sembravano minuti, da quando vi siete messi a risolvere le parole incrociate?


Ma questo succede anche sul lavoro, oppure praticando un hobby, quando la passione per ciò che si sta facendo con la massima concentrazione colloca la persona in uno stato mentale dove non c’è spazio per altri pensieri e gran parte del controllo viene abbandonato.


Anche alcuni sport, nei quali la concentrazione è assoluta, come ad esempio il tiro a volo, il tennis, il tiro con l’arco, ma anche sport di velocità in atletica leggera, o salti in alto o in lungo, o giochi di squadra, come la pallavolo o il basket, portano i praticanti, anche se non giocano ad altissimo livello, ad entrare nel “flusso” e riuscire a liberare la mente da qualsiasi altro pensiero.

 

Se sei attanagliato dall'ansia, non riesci a gestire i pensieri negativi intrusivi, e vuoi imparare a liberare la mente, non esitare a contattarmi.




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