... ma sarà vero?
Con l’arrivo del nuovo anno tutti di prefiggono un mucchio di obiettivi, molti dei quali difficilmente raggiungibili, come se, per magia, il nostro sistema motivazionale, con lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, si resettasse completamente per definire un nuovo orizzonte.
Passata qualche settimana, però, ci accorgiamo che la nostra vita non è affatto cambiata rispetto all'anno precedente. Il lavoro è sempre lo stesso, la famiglia con gli affetti, ma anche con i problemi, nemmeno. Abbiamo pagato l'abbonamento per la palestra, ma siamo riusciti ad andarci solo una volta e poi eravamo distrutti con le ossa e i muscoli doloranti per tre giorni. Dopo i primi tre giorni da vegani, per cercare di depurare l'organismo e perdere quei tre chiletti che abbiamo messo su durante le feste di fine anno, siamo ritornati a mangiare i cibi precotti surgelati di sempre. In pratica, non è cambiato nulla.
Inoltre, in queste settimane, ci stanno arrivando gli estratti conto della carta di credito, e ci accorgiamo di tutte quelle spese pazze, che non avremmo potuto permetterci, che abbiamo fatto, trascinati dall'euforia dello shopping di Natale.
E qui, inizia la nostra tristezza, il senso di inadeguatezza che ci pervade, i sensi di colpa che ci attanagliano, lo stress che si alza favorito anche dalla ripresa lavorativa, l'ansia che ci prende ogni mattina appena alzati con quel senso di peso allo stomaco o quel nodo alla gola che non vuole andarsene.
Da queste evidenze, che colpiscono più o meno tutte le persone, è nata la teoria del Blue Monday, il lunedì più triste dell'anno, che corrisponderebbe, appunto, al terzo lunedì di gennaio.
La teoria sarebbe frutto di un calcolo fatto nel 2005, dal Prof. Cliff Arnall, psicologo e docente universitario, durante il suo periodo di insegnamento alla Cardiff University,
La complessa operazione matematica metterebbe insieme molte variabili: dalle spese fatte durante le vacanze natalizie al calo motivazionale derivante dal periodo di stacco dal lavoro, dalle condizioni meteorologiche ai sensi di colpa che gli eccessi natalizi portano con sé, dalla necessità di cambiare abitudini alla volontà di imporre nuovi, e difficili, propositi.
In realtà, si tratta di una bufala o, come si dece oggi, una fake news. Quella di Arnall non sarebbe altro che una trovata pubblicitaria per il sito SkyTravel, che proponeva di prenotare un viaggio per battere la tristezza di queste giornate.
Resta comunque il fatto che, anche se non calcolabili con un algoritmo matematico, in queste ultime settimane di gennaio, ci sono realmente tutte le condizioni per essere tristi. Il tempo atmosferico non aiuta, le ore di luce sono veramente poche e, quindi, ci sono tutti gli elementi per una deriva depressiva dell'umore.
Cosa fare? La risposta è: "Pianificare"
Per riuscire a battere l'ansia dobbiamo cercare di definire dei piani reali per la nostra vita. Il lavoro ci stressa? Possiamo cambiarlo? Se si, allora cambiamolo, se no, allora cerchiamo di cambiare il nostro atteggiamento nei suoi confronti. E questo vale per ogni cosa.
Ci sono cose nella vita che possiamo controllare, modificare e, quindi, se non ci vanno bene possiamo, anzi dobbiamo, farlo. Altre cose, invece, sulle quali non abbiamo controllo, non possiamo modificare, se vogliamo il nostro benessere, le dobbiamo accettare. Dobbiamo imparare ad accettarle. Lo so che non è facile, ma bisogna impegnarsi.
Se ci sono delle cose nella tua vita che non riesci ad accettare, ad accogliere, allora, probabilmente, hai bisogno di un supporto. Hai mai pensato a chiederlo? Pensaci, prima che sia tardi. Non esitare a contattarmi.
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