Epigenetica e psicologia...

... quando la vita scrive sui nostri geni

Negli ultimi vent’anni la parola epigenetica è diventata una sorta di cerniera tra biologia, psicologia e scienze del comportamento. Non esiste più una netta separazione tra ciò che sta nei geni e ciò che appartiene alla storia personale.

In pratica il DNA è come un pianoforte, un magnifico strumento che ciascuno di noi riceve in eredità. L’epigenetica, invece, è il pianista che lo suona. Il pianoforte rimane lo stesso per tutta la vita, ma la musica cambia in base alla sensibilità, al ritmo e alle esperienze di chi lo tocca.

Le nostre esperienze, come relazioni, traumi, stress, nutrimento, ambiente, perfino la qualità del sonno, non cambiano il DNA in sé, però cambiano il modo in cui i geni vengono letti, attivati o silenziati. È come se ognuno di noi avesse un libro ereditato alla nascita e durante la vita inserisse segnalibri, evidenziazioni, note ai margini che modificheranno il modo in cui quel libro verrà letto dal nostro organismo.

Queste modifiche, reversibili e dinamiche, sono le modificazioni epigenetiche. Si manifestano attraverso processi come la metilazione del DNA, le modificazioni degli istoni e la regolazione tramite microRNA. Non servono per cambiare la struttura genetica, ma servono per rispondere rapidamente all’ambiente. Ogni volta che il corpo si adatta, in realtà sta riscrivendo il modo in cui i geni si comportano.

L’ambiente che entra nel corpo

Che cosa significa, in termini concreti? Significa che ciò che viviamo lascia tracce biologiche, a volte molto profonde. Gli studi più famosi in questo ambito vengono dagli esperimenti sulle interazioni madre-cucciolo nei ratti, condotti da Michael Meaney e Moshe Szyf. I cuccioli maggiormente accuditi con più leccamenti presentano una minore metilazione dei geni che regolano la risposta allo stress. In pratica crescono più sicuri, meno ansiosi, più resilienti. Quelli trascurati, invece, sviluppano un sistema di risposta allo stress ipersensibile e reagiscono in modo più intenso e prolungato alle minacce, reali o percepite.

L’elemento sorprendente è che tutto questo non è psicologico nel senso classico, ma letteralmente biologico. Le cure materne modulano la chimica del cervello, l’attività dei recettori del cortisolo, la capacità di calmarsi dopo un’attivazione. E ciò che vale nei ratti, con tutti i limiti del confronto, è stato confermato in tantissimi studi sull’essere umano.

Epigenetica dello stress

Lo stress cronico è uno dei principali motori delle modificazioni epigenetiche. Quando un individuo vive in uno stato prolungato di allerta, il corpo produce cortisolo in modo ripetuto. Nel breve termine è un adattamento utile, perché ci tiene vigili, ci protegge. Nel lungo periodo, però, modifica l’attività genica in aree cerebrali coinvolte nella regolazione emotiva, come l’amigdala e l’ippocampo.

È stato osservato, ad esempio, che persone esposte a traumi infantili hanno una maggiore metilazione del gene NR3C1, che regola i recettori dei glucocorticoidi. Tradotto in parole più semplici significa che il corpo diventa meno efficiente nello spegnere lo stress. Brucia più lentamente, si calma con più fatica. È un po' come se il termostato interno si rompesse e restasse sempre un po’ troppo alto.

Dal punto di vista clinico questo si traduce in una minore tolleranza allo stress, una maggiore risposta ansiosa agli stimoli, reazioni emotive intense e un corpo iperattivato. Un paziente che vive così non è semplicemente sensibile, ma si porta addosso una traccia biologica delle proprie esperienze.

Le relazioni che riparano

La buona notizia è che le modificazioni epigenetiche non sono destini immutabili. Proprio perché servono a rispondere all’ambiente, possono cambiare quando l’ambiente cambia. In questo caso la psicologia diventa uno strumento potente.

Relazioni sicure, esperienze emotive correttive, terapie basate sulla consapevolezza, pratiche di regolazione del respiro, meditazione, lavoro sul corpo sono in grado di influenzare l’attività dei geni coinvolti nell’infiammazione, nello stress e nella plasticità neurale.

Uno studio di Kaliman e colleghi (2014), ad esempio, ha mostrato che un solo giorno di meditazione intensiva è sufficiente per ridurre l’attività epigenetica dei geni pro-infiammatori legati alla risposta allo stress. Altri studi indicano che programmi psicoterapeutici basati sulla mindfulness o sull’esposizione al trauma possono modificare la metilazione dei geni associati alla regolazione emotiva.

In pratica si è osservato che quando cambiamo il modo di vivere, il corpo cambia il modo di leggere il DNA.

Trauma e trasmissione intergenerazionale

Un altro ambito che sta rivoluzionando la psicologia è quello della trasmissione epigenetica tra generazioni. Esperienze di forte stress vissute dai genitori, soprattutto durante gravidanza o nelle fasi sensibili dello sviluppo, possono lasciare tracce epigenetiche nei figli.

La ricerca di Rachel Yehuda sui sopravvissuti alla Shoah e sui loro figli è un esempio emblematico. Sono state trovate lterazioni dei geni coinvolti nella risposta allo stress sia nei genitori che nella generazione successiva. Non si tratta di una memoria del trauma in senso metaforico, ma di un’eredità biologica delle condizioni di sopravvivenza.

Questo non significa che i figli di persone traumatizzate siano destinati a soffrire, ma che partono con un sistema nervoso più sensibile. Ancora una volta, l’ambiente post-natale e la qualità delle relazioni possono compensare ampiamente.

Il ruolo della psicoterapia nel modificare le traiettorie

La psicoterapia agisce anche attraverso meccanismi epigenetici. Quando una persona impara a regolare le emozioni, a respirare meglio, a muovere il corpo in modo più funzionale, a costruire relazioni sicure, cambia anche l’espressione dei geni coinvolti nella neuroplasticità, nella risposta allo stress, nei circuiti di ricompensa e nelle vie infiammatorie.

Non serve pensare alla terapia come a qualcosa che cura i traumi in modo simbolico. In molti casi agisce letteralmente sulla biologia del paziente, spegnendo geni che alimentano lo stress, riattivando geni della resilienza, ripristinando l’equilibrio dei sistemi emotivi.

Questi processi avvengono lentamente e con continuità, motivo per cui l’aderenza al percorso e la ritualità delle pratiche (respirazione, meditazione, journaling, consapevolezza corporea) diventano fondamentali.

Lo stile di vita diventa biologia

Oltre alla psicoterapia, numerosi fattori quotidiani modulano in modo epigenetico la psicologia dell’individuo:

• Attività fisica - aumenta l’espressione del BDNF, fondamentale per la plasticità neuronale

• Nutrizione equilibrata - folati, vitamine e antiossidanti influenzano la metilazione

• Sonno regolare - resetta i geni circadiani e quelli che controllano l’umore

• Meditazione e respirazione - modulano geni legati a infiammazione e stress

• Relazioni sicure - attivano vie epigenetiche che regolano l’attaccamento

• Esposizione alla natura - riduce l’attività dei geni dello stress e sostiene la coerenza del sistema nervoso autonomo

Da questa prospettiva, la salute psicologica non è un problema mentale, ma è un equilibrio psicobiologico che coinvolge cervello, corpo, sistema immunitario ed espressione genica.

Conclusione

L’epigenetica non è una moda scientifica, ma un acceleratore concettuale che ci permette di collegare esperienze, relazioni e biologia. La psicologia dell’individuo, inteso come carattere, regolazione emotiva, percezione di sé, vulnerabilità allo stress, non è scritta nei geni, bensì nel dialogo continuo tra DNA ed esperienza.

Sapere che il corpo registra tutto ciò che viviamo e che può riorganizzarsi quando l’esperienza cambia restituisce alle persone un potere enorme con la possibilità di influenzare attivamente il proprio benessere. Non basta voler stare meglio, serve fare cose che cambiano la biologia dello stress.

La nostra storia non è impressa nella pietra, ma in una materia viva che si lascia modellare ogni giorno.

---

Se vuoi approfondire, non esitare a contattarmi.

Prenota un appuntamento

psicologo gorizia, psicologo trieste, psicologo udine, psicologo on-line, albo psicologi, stress, ansia, problemi relazionali, problemi di coppia, burnout, depressione, crescita personale, motivazione, cambio abitudini, psicologia anti-aging, disturbi alimentari, alimentazione, nutrizione umana, benessere alimentare, psicologia dell'alimentazione, psicologo dello sport

Riferimenti bibliografici

Carey, N. (2012), The Epigenetics Revolution, Icon Books

Kaliman, P. et al. (2014), Rapid changes in histone deacetylase gene expression after mindfulness meditation, Psychoneuroendocrinology

Meaney, M. & Szyf, M. (2010), Epigenetics, Behaviour, and Health

Turecki, G. & Meaney, M. (2016), Effects of the social environment and stress on epigenetic regulation, Neuron