Burnout...
- dott. Rodolfo Vittori

- 1 ott
- Tempo di lettura: 3 min
... quando il lavoro ci prosciuga le energie

Il termine burnout significa letteralmente “bruciarsi”. È la sensazione di essere svuotati, come se le energie fisiche ed emotive non bastassero più a sostenere la vita lavorativa. Non si tratta di semplice stanchezza, ma di un vero e proprio logorio che, se ignorato, può trasformarsi in un problema serio per la salute.
Cos’è il burnout
Il burnout è uno stato di esaurimento psicofisico legato al lavoro. È stato descritto per la prima volta negli anni ’70 dagli psicologi Herbert Freudenberger e Christina Maslach. Da allora, numerose ricerche hanno dimostrato come questa condizione colpisca milioni di persone in tutto il mondo.
Dal 2022 l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha inserito nella classificazione internazionale delle malattie, riconoscendolo come un problema reale che richiede attenzione e cura.
I sintomi più comuni
Il burnout non arriva all’improvviso, ma si sviluppa gradualmente. I segnali a cui prestare attenzione sono:
sentirsi stanchi e svuotati già dal mattino
irritabilità e difficoltà a concentrarsi
perdita di motivazione e interesse per il lavoro
insonnia o disturbi del sonno
aumento di ansia e pensieri negativi
sintomi fisici come mal di testa, tensioni muscolari o disturbi gastrointestinali
Quando questi sintomi diventano persistenti, è importante non sottovalutarli e chiedere aiuto.
Perché accade
Le cause del burnout possono essere diverse: un carico di lavoro eccessivo, scadenze serrate, rapporti difficili con colleghi o superiori, mancanza di riconoscimento, percezione di ingiustizia o semplicemente la sensazione di correre senza mai arrivare.
Non riguarda più solo chi lavora in professioni di aiuto (medici, insegnanti, operatori sociali), ma sempre più anche manager, impiegati, liberi professionisti e chiunque viva un contesto lavorativo stressante.
Le conseguenze
Il burnout non influisce solo sulla carriera, ma anche sulla vita personale. Può ridurre la qualità delle relazioni, portare all’isolamento sociale e persino aumentare il rischio di problemi di salute come disturbi cardiovascolari o depressione.
Per questo è fondamentale riconoscerlo in tempo. Ignorarlo non fa che peggiorare la situazione.
Come prevenirlo
Non esiste una ricetta valida per tutti, ma ci sono alcune strategie che aiutano:
imparare a gestire i carichi di lavoro con una buona programmazione
ritagliarsi spazi di recupero e pause durante la giornata
coltivare attività piacevoli al di fuori del lavoro
mantenere relazioni sociali di sostegno
chiedere aiuto a uno psicologo quando i sintomi diventano persistenti
Un concetto sempre più importante è quello di work-life balance, ovvero trovare un equilibrio tra vita professionale e personale. Non si tratta di un lusso, ma di un vero strumento di prevenzione.
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Riferimenti bibliografici
Freudenberger H. J. (1974), Staff Burn-Out, Journal of Social Issues, 30(1), 159–165
Maslach C., Jackson S. E., Leiter M. P. (2016), Maslach Burnout Inventory Manual (4th ed.), Mind Garden
Maslach C., Leiter M. P. (2017), The Truth About Burnout. How Organizations Cause Personal Stress and What to Do About It, Jossey-Bass
Schaufeli W. B., Buunk B. P. (2003), Burnout: An Overview of 25 Years of Research and Theorizing, in M. J. Schabracq, J. A. M. Winnubst, C. L. Cooper (a cura di), The Handbook of Work and Health Psychology, Wiley
WHO – World Health Organization (2019), Burn-out an “occupational phenomenon”, International Classification of Diseases. Ginevra: WHO




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