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Immagine del redattoredott. Rodolfo Vittori

L’importanza del self-talk

Aggiornamento: 6 ago 2021


La mente comanda sempre nella nostra vita. Ma il problema è che di mente non ne abbiamo una, ma più di una. Minimo due, la parte conscia, che regola tutte le funzioni volontarie e quella inconscia che regola le involontarie. Quella inconscia, che è la più vecchia, l'ancestrale, si è costruita nei millenni per salvaguardare la vita e per toglierci dai pericoli. Ed è quella che ci frega sempre quando non riusciamo a fare qualcosa, perché è là che rema contro.


Ci fa fuggire da un pericolo e, se nel paleolitico il pericolo era una belva che ci stava attaccando, oggi il pericolo, è il capoufficio che avrai davanti quando dovrai consegnare un lavoro, o un professore universitario durante un esame. E il tuo cervello ancestrale fa di tutto per fartelo evitare, trova tutte le scuse per scappare. Invece il cervello moderno cosciente, è quello che deve convincere il cervello antico che hai la forza per battere il pericolo e quindi lo fa star zitto, calma le pulsioni di fuga e lo fa affrontare il pericolo, sapendo di vincere, e lo fa attraverso la parola, il self-talk, il parlare con se stessi.


Il self talk è molto importante. Noi parliamo continuamente con noi stessi e ci convinciamo di quello chi ci diciamo. Per fare un paragone sportivo, immagina di essere un ciclista prima di affrontare una salita impegnativa, che cosa ti diresti? "sono forte" "adesso vado su" "salita infame, non vincerai tu, ma vincerò io" e, magari piano, magari sfinito, ma arriveresti su.

Se invece cominci a dirti "che dura, non ce la farò mai", "è troppo duro per me" "non ce la posso fare" "le salite non fanno per me" ecc. Ti fermeresti dopo un po' e torneresti indietro sconfitto. Eppure, il cuore, i polmoni e le gambe sono sempre gli stessi.


È sempre la nostra mente che comanda, che cerca di attivare il pilota automatico, di farti ripetere sempre le stesse cose, in modo automatico, per non farti uscire dalla zona di comfort, ma in questo modo non crescerai mai, non migliorerai, non cambierai le tue abitudini.

Ma la mente ti ascolta, l’inconscio mette in pratica i tuoi pensieri e le tue parole, come se fossero delle precise istruzioni e si incarica di fare in modo che tutto quello che facciamo vada d’accordo con quello che pensiamo e diciamo a noi stessi. L’inconscio prende le cose esattamente come gliele esponi e in questo modo si programma.


Attraverso la ripetizione del linguaggio, delle parole, e dei pensieri stai costantemente programmando il tuo cervello. Si tratta di veri e propri programmi neurologici che, attraverso il linguaggio, trasmettono le informazioni al cervello, che crea una nuova realtà attraverso il tuo pensiero.

Pertanto, questo è il mio consiglio, da oggi in poi incomincia a pensare positivo. Inizia ad usare pensieri e parole potenzianti, convinci il tuo cervello che sei forte e che puoi affrontare qualsiasi situazione. Lo diceva già San Francesco d’Assisi:


“Fai attenzione a come pensi e come parli, perché può trasformarsi nella profezia della tua vita”


 

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