Dimagrire
- dott.ssa Mara Salviato
- 18 minuti fa
- Tempo di lettura: 4 min
... sfruttando il potere della sazietà

Uno dei motivi principali per cui molte diete falliscono è semplice: non soddisfano la fame. Anzi, spesso la amplificano. Come già discusso in un mio precedente articolo sui motivi del fallimento delle diete, resistere alla fame può funzionare nel breve periodo, ma sul lungo termine l'organismo tende a sopraffare anche la forza di volontà più tenace e questo non permette di dimagrire.
Questa dinamica non è una debolezza personale, bensì una risposta fisiologica profondamente radicata nell’evoluzione umana. Per millenni, la principale minaccia per la sopravvivenza è stata la scarsità di cibo. Di conseguenza, il nostro corpo si è adattato per reagire drasticamente a qualsiasi segnale di carestia, spingendoci a cercare cibo con insistenza e a risparmiare energia, riducendo il dispendio calorico. Quando oggi seguiamo una dieta ipocalorica, il nostro organismo interpreta la situazione come un pericolo imminente, attivando meccanismi di difesa che sabotano i nostri sforzi.
Nonostante questa realtà biologica sia ben documentata, nella pratica clinica e nelle linee guida nutrizionali si continua spesso a ridurre il problema del sovrappeso a un semplice bilancio tra calorie ingerite e calorie consumate. Si trascura così l’elemento più potente e difficile da gestire, che è la fame.
Affrontare il problema della fame
Per ottenere un dimagrimento efficace e duraturo, è fondamentale scegliere un approccio che tenga conto della sazietà. In altre parole, una dieta deve riuscire a mantenere bassi gli introiti calorici senza generare fame costante. In questo contesto, le tradizionali diete ipocaloriche si rivelano spesso inefficaci, mentre approcci come la dieta chetogenica (keto) mostrano risultati promettenti.
Una delle ragioni principali per cui la dieta chetogenica funziona è il suo effetto anoressizzante, ovvero la capacità di ridurre spontaneamente il senso di fame. Questo avviene grazie alla produzione di chetoni, sostanze che derivano dal metabolismo dei grassi e che agiscono sul sistema nervoso centrale, attenuando lo stimolo della fame.
Al contrario, una dieta ricca di cibi processati, zuccheri e carboidrati raffinati, stimola in modo incessante il desiderio di cibo, rendendo molto difficile controllare l'apporto calorico complessivo.
Le tre regole d’oro per scegliere alimenti sazianti
Dal risultato delle principali ricerche cliniche, sono stati individuati tre criteri fondamentali per selezionare i cibi che aiutino a controllare la fame:
1. Alto contenuto proteico Gli alimenti ricchi di proteine aumentano la sazietà molto più di quelli ricchi di grassi o carboidrati. Le proteine modulano gli ormoni della fame (come la grelina) e della sazietà (come il peptide YY), favorendo un senso di pienezza prolungato.
2. Bassa densità energetica Un alimento a bassa densità energetica fornisce poche calorie in un grande volume di cibo. Per esempio, 200 calorie di broccoli occupano molto più spazio nello stomaco rispetto a 200 calorie di dolci. Consumare cibi voluminosi ma poco calorici aiuta a sentirsi sazi più rapidamente.
3. Basso coefficiente emotivo Gli alimenti altamente gratificanti, come dolci, snack salati e fast food, attivano i circuiti cerebrali della ricompensa, portando facilmente a comportamenti di sovralimentazione emotiva. Invece, cibi naturali e meno "carichi emotivamente" permettono un'alimentazione più consapevole e bilanciata.
Proteine, sazietà e chetosi
È importante ricordare che, sebbene la dieta chetogenica privilegi i grassi rispetto ai carboidrati, le proteine rimangono fondamentali per mantenere il senso di sazietà. I grassi saziano più dei carboidrati, ma meno delle proteine. Quando si esce dalla chetosi, ad esempio aumentando i carboidrati, può essere utile incrementare l’apporto proteico per mantenere un buon controllo della fame.
Perché la densità energetica è così importante?
Un errore comune è pensare che "una caloria sia una caloria", indipendentemente dall’alimento da cui proviene. In realtà, il nostro corpo risponde in modo molto diverso a 200 calorie di verdure rispetto a 200 calorie di dolci industriali. Gli alimenti ricchi di fibre e acqua (come le verdure) sono più voluminosi e richiedono più tempo per essere digeriti, prolungando la sazietà. Al contrario, i cibi molto densi di energia, come formaggi stagionati o frutta secca, pur essendo sani, devono essere consumati con attenzione se si vuole perdere peso.
Il ruolo del cibo emotivo
Infine, bisogna considerare l’aspetto emotivo. Molte persone mangiano non per fame fisiologica, ma per bisogno emotivo. Riconoscere i segnali di fame emotiva e preferire alimenti a basso coefficiente emotivo è fondamentale per evitare gli eccessi calorici inconsapevoli.
Conclusione
Imparare a selezionare cibi che saziano davvero significa iniziare a collaborare con il nostro corpo anziché lottare contro di esso. Solo così è possibile raggiungere e mantenere il peso desiderato senza sentirsi costantemente in lotta con la fame. Nei prossimi pasti, prova a osservare come ti senti prima e dopo aver mangiato, e scegli alimenti che ti diano sazietà duratura. Vedrai come la perdita di peso diventerà più naturale e sostenibile.
Se hai problemi di gestione emotiva della fame, non esitare a contattarmi.
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Riferimenti bibliografici
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